fbpx

Pignoramento conto corrente: rischi e limiti

Il pignoramento del conto corrente è un grosso rischio a cui si va incontro in caso di insolvenza. Si tratta di una situazione piuttosto difficile da affrontare, considerando i gravi disagi economici a cui può portare. In ogni caso, ci sono alcune misure che si possono adottare per evitare o diminuire gli effetti di tale pignoramento. Vediamo più da vicino come funziona, trattando i rischi e i limiti principali.

Modalità di espropriazione forza

Purtroppo per i contribuenti non sempre è semplice fare fronte a tutte le spese quotidiane entro le scadenze prestabilite. In caso di insolvenza, il recupero crediti è sempre dietro l’angolo e le modalità di espropriazione forzata sono sempre più rigide. Tra queste, una delle più utilizzate è di certo il pignoramento del conto corrente. La normativa in materia è stabilita dall’articolo 491 del Codice di Procedura Civile. Entriamo più nel dettaglio in questa tematica.

Come funziona il pignoramento di un conto corrente?

Si ricorre a questa modalità di recupero crediti quando un creditore non ha ricevuto il denaro che gli spetta. Il creditore in questione può avere diversa natura: può trattarsi di una banca, di una finanziaria o di un privato. Anche la stessa Agenzia delle Entrate - Riscossione può decidere di intraprendere questa misura di espropriazione forzata. Per iniziare questa procedura, il creditore dovrà rivolgersi ad un tribunale dimostrando di avere un credito rispetto ad un debitore non ancora saldato.  In sostanza, il creditore si avvale di un provvedimento giudiziario per bloccare i fondi sul conto corrente del debitore e utilizzarli per coprire il debito.

I passaggi del pignoramento

Una volta che il giudice ha verificato la validità di tale richiesta, procederà con l’invio del decreto ingiuntivo. Questo documento impone al debitore di saldare da somma in questione entro una determinata data. Se allo scadere del termine il debito risulterà ancora insoluto, il creditore potrà procedere con la notifica dell’atto di precetto. Sottolineiamo che questo passaggio prevede la presenza di un legale. Questa è l’ultima possibilità data al debitore per poter saldare il debito. Se anche in questo caso il creditore non riceve il denaro che gli spetta, si procederà con il pignoramento del conto corrente.

Presenza di un’autorità giudiziaria

Questo procedimento deve essere seguito in presenza di un’autorità giudiziaria. Lo scopo ultimo è quello di bloccare i fondi presenti nel conto corrente del debitore per ripagare il creditore. Concessa l’autorizzazione, il creditore potrà procedere con le misure necessarie per prelevare il denaro dovuto direttamente dal conto corrente dell’insolvente. In caso di debiti fiscali oppure di cartelle esattoriali, non è necessaria l’autorizzazione del giudice per poter procedere con l’attività di recupero crediti. Allo stesso tempo, in caso di lavoratori dipendenti o pensionati, lo stipendio o la pensione non possono essere pignorati nella loro totalità.

Cosa succede se viene pignorato il conto corrente?

Come abbiamo visto, se il debitore non risponde per i propri debiti nemmeno a seguito del decreto ingiuntivo e dell’atto di precetto, viene presentato l’atto giudiziario di pignoramento del conto corrente. Il creditore, ente o privato che sia, può procedere con il blocco dell’intera somma se si tratta di un normale conto corrente. Nel caso in cui sul conto corrente in questione vengano addebitati pensione o stipendio, non è possibile pignorare l’intero importo presente. Solo una parte potrà essere pignorata, per poter permettere al debitore di avere fondi sufficienti a condurre una vita decorosa.

Quanto si può pignorare su un conto corrente?

La Legge italiana prevede la protezione di una somma di denaro non pignorabile, nota anche come minimo vitale. Questo importo consiste nella quota minima esentata dal pignoramento, destinata a garantire al debitore un livello minimo di sussistenza come abbiamo visto. L’ammontare del minimo vitale dipende dalla situazione specifica di ogni debitore, come ad esempio il numero di familiari a carico all’interno di un nucleo. In ogni caso, la Legge sancisce un limite a riguardo del pignoramento del conto corrente (bancario o postale). Possono essere pignorate solamente le somme che eccedono il triplo dell’assegno sociale. Questo significa che l’ammontare massimo del pignoramento è di 1.509,81 euro

Quando un conto corrente non è pignorabile?

In altre parole, un conto corrente può essere pignorato solo per la parte che eccede il triplo dell’assegno sociale. Questo significa che, se al momento del pignoramento sono presenti somme superiore all’importo in questione, potranno essere totalmente pignorate. Al contrario, se la cifra presente è inferiore, il conto corrente non può essere bloccato. Nel caso in cui siano presente versamenti relativi a stipendio o pensione, il conto corrente può essere pignorato, rispettando i limiti citati, fino alla totale estinzione del debito.

Limiti del pignoramento conto corrente: stipendio

Lo stipendio versato sul conto corrente può essere pignorato entro i limiti previsti dalla Legge. Questo significa che in ogni caso deve essere garantito il minimo vitale per condurre una vita dignitosa. Il minimo vitale è il doppio dell’assegno sociale. L’ammontare è dunque pari a 1.006,54 euro. I limiti attuali previsti dalla normativa sono dunque i seguenti: 

  • un quinto, quando si tratta di debiti di lavoro o di tributi provinciali e comunali omessi;
  • un terzo, quando la pendenza riguarda gli alimenti dovuti per legge.

Il calcolo va sempre effettuato sull’importo netto.

Pensione e minimo vitale

Nel caso di conto corrente dove viene accreditata la pensione, non può essere pignorato più di un quinto del totale. La quota va calcolata sul netto dell’intera pensione mensile, sottraendo prima il suddetto minimo vitale.

Tenendo conto che il minimo vitale 2023 è di 1.006,54 euro, significa che ogni pensione può essere pignorata per massimo un quinto (il 20%) della parte che eccede 1.006,54 euro. In ogni caso, non può mai essere pignorata se non supera 1000 euro.

Presenza di conto cointestato

In presenza di un conto corrente cointestato, si può procedere con il pignoramento della metà del credito presente. Un conto corrente non può mai essere pignorato se qui vengono accreditati:

  • assegni di accompagnamento per disabili;
  • rendite di assicurazioni sulla vita;
  • pensioni di invalidità.

Quanto dura il pignoramento del conto corrente?

Il pignoramento finisce nel momento in cui il debitore salda totalmente l’intero debito. In ogni caso, il pignoramento del conto corrente esaurisce la sua validità dopo 45 giorni senza che sia stata chiesta l'assegnazione o la vendita.

È sempre importante agire tempestivamente e cercare il supporto di un professionista qualificato per evitare questa situazione e risolvere il problema del debito in modo efficace.

Se pensi che il tuo conto corrente sia a rischio pignoramento, rivolgiti a noi. Per avere maggiori informazioni e un confronto gratuito con uno dei nostri consulenti potete rivolgervi all'indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure telefonare allo 0444/1620697 oppure richiedere una consulenza gratuita.

Comments (2)

  • Dantoy

    • 12 Agosto 2023 at 15:15
    • #

    Il 20/07 arriva l'ingiunzione di pagare 260 € ho cercato di fare un prelevamento e il mi dava delle diciture strane, mi sono recato in banca e il direttore mi ha detto che il mio saldo era bloccato totalmente, per 10 giorni non ho potuto prelevare un €, questo è giusto?, può farlo l'agenzia di credito del comune? Senza garantirmi il minimo vitale? Grazie

    reply

  • Lorenzo

    • 19 Ottobre 2023 at 09:50
    • #

    Salve io o un piccolo debito con il mio avvocato , siccome non era stato pagato a fatto richiesta al mio titolare per togliermi 1 quinto dello stipendio.. nonostante il titolare mi a tolto 350 euro per pagare l'avvocato lei mi a pignorato il conto per intero , il problema è che o 2 finanziamenti da pagare e non posso fare nulla .. e una cosa giusta ?? Non posso prelevare manco per pagare la bolletta

    reply

Leave a comment

You are commenting as guest.
Contatta i professionisti di Debit Consulting

La società Debit Consulting S.r.l., nell'erogare i propri servizi, si riserva di valutare in via preliminare la fattibilità della pratica, con particolare riferimento alla capacità patrimoniale del cliente. Tale prestazione è da intendersi quale obbligazione di mezzi e non di risultato, rimanendo conseguentemente esclusa la garanzia di raggiungimento del risultato trattandosi, in particolare, di prestazione di carattere intellettuale. Il cliente è inoltre informato che nel caso di definizione a saldo e stralcio del debito affidato alla presente società, egli sarà segnalato a sofferenza presso la Centrale Rischi dell'ente creditore, le cui informazioni sono sempre consultabili dagli intermediari finanziari per il periodo relativo agli ultimi trentasei mesi, mentre senza alcun limite per il soggetto segnalato.

Debit Consulting S.r.l. | P.I. 04362330245
Privacy policy e Cookie Policy Powered by Web Surfers