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Saldo e stralcio debiti: cos'è e come funziona

Con questo breve articolo affrontiamo il tema del saldo e stralcio, ovvero uno degli argomenti più ricercati da tutte quelle persone che si trovano ad avere un problema debitorio, vuoi con una finanziaria ovvero con l’Agenzia delle Entrate.

Premettiamo fin da subito che il saldo e stralcio delle cartelle esattoriali verrà trattato in un articolo a parte ed espressamente dedicato a quell’argomento.

Il primo aspetto da rilevare è che non esiste alcuna norma di legge che lo regolamenta. Il saldo e stralcio, infatti, è un negozio giuridico rimesso all’autonomia delle parti.

Nel caso specifico, ovviamente, le parti saranno il debitore da una parte e il creditore dall’altra. Soltanto questi due soggetti, o i loro rappresentanti, hanno quindi il potere, riconosciuto dal legislatore all’autonomia privata, di concludere un accordo di saldo e stralcio.

Cos'è il saldo e stralcio?

Il saldo e stralcio è quindi un vero e proprio contratto, in questo caso atipico, che ha uno scopo ben preciso: trovare un accordo tra il debitore e il creditore per definire il rapporto obbligatorio sottostante alle parti.

Possiamo quindi definire il saldo e stralcio come una vera e propria transazione volta a definire il rapporto tra le parti e, conseguentemente, evitare il sorgere di una lite giudiziale.

Il saldo e stralcio, ancora, è quell’accordo attraverso il quale il creditore accetta di stralciare (in altre parole, concede uno “sconto”) una parte delle proprie ragioni di credito.

Avendolo così definito, il saldo e stralcio presuppone due elementi:

  1. una obbligazione non ancora adempiuta;
  2. l’accordo tra le parti (debitore e creditore);

È bene sottolineare che il saldo e stralcio è una facoltà del debitore, e non un diritto. Il creditore, infatti, è libero di non accettare la riduzione della sua pretesa creditoria.

Il saldo e stralcio deve quindi incontrare la soddisfazione di entrambe le parti, a maggior ragione del creditore.

Il saldo e stralcio: quando conviene?

Spesso e volentieri concludere un accordo di saldo e stralcio risulta essere molto conveniente per entrambe le parti, tanto per il debitore quanto per il creditore.

Nell’attuale situazione italiana la quantità di NPL (tratteremo gli NPL, cioè i crediti deteriorati, in un apposito articolo) è estremamente elevata.

Ciò significa che moltissime famiglie fanno fatica a ripagare i propri debiti. Molto spesso, infatti, non solo non riescono a pagare in tempo la rata del prestito, ma non riescono nemmeno a pagarla del tutto.

Le motivazioni per cui diviene impossibile ripagare la rata possono essere molteplici, come il generale stato di sovraindebitamento, la perdita del lavoro, altre spese di prima necessità ecc.

A questo punto le armi a disposizione della finanziaria sono quelle relative al recupero forzoso del credito, con l’avvio della procedura esecutiva.

Tuttavia, il costo di una procedura esecutiva (decreto ingiuntivo, atto di precetto, atto di pignoramento) è molto alto, e non è affatto garantito che porti alla soddisfazione delle ragioni creditorie.

La possibilità per il creditore di vedersi soddisfatte le sue ragioni, infatti, dipende esclusivamente dalla capienza patrimoniale del debitore. In altre parole, se il debitore non ha beni aggredibili, oppure ancora ha un reddito inferiore a determinate soglie di pignorabilità, l’azione giudiziale promossa dal creditore sarà stata del tutto vana.

Ecco allora che è proprio il creditore, in una situazione come quella sopra rappresentata, il primo soggetto interessato a concludere una trattativa di saldo e stralcio (meglio poco che niente, si potrebbe dire).

Naturalmente sarà il debitore, colui che avanza la proposta di saldo e stralcio, a dover dimostrare le motivazioni dietro questa richiesta (in generale il suo stato di difficoltà economica).

Attenzione: Una trattativa di saldo e stralcio, seppur apparentemente semplice, nasconde delle insidie. Ad esempio, è necessario avere la giusta esperienza sul campo per capire in che momento inviare la proposta di stralcio. O, ancora, nei confronti di quale soggetto avanzarla (un credito, infatti, passa di gestione in gestione). Di grande importanza, poi, è scegliere l’importo e la rateazione dell’importo medesimo da inviare in valutazione al creditore.

Tutte queste cose si apprendono solo lavorando quotidianamente nel settore, ed è per questi motivi che vi invitiamo, in caso di dubbi o necessità a rivolgervi ai professionisti della Debit Consulting S.r.l. per ogni chiarimento.

Comments (1)

  • andrea

    • 15 Giugno 2023 at 11:48
    • #

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